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Una truffa che risale a tanti anni fa.

Mutui iniziati intorno agli anni Novanta, con interessi altissimi per i clienti. L’accusa è di aver applicato tassi usurari. Confermata la sentenza di primo grado per l’istituto bancario.

Tassi fuori controllo

Un noto istituto bancario soccombe davanti ai giudici della Corte d’Appello di Roma. I giudici hanno infatti bocciato l’istanza presentata dall’avvocatura di una banca, confermando invece la sentenza di primo grado emessa dal tribunale civile di Terracina diversi anni fa.

Secondo i giudici di Corte d’Appello, gli interessi applicati ai clienti che fecero causa superano la soglia prevista dalla legge, configurando gli estremi di tassi usurari. Quegli stessi clienti, a tanti anni di distanza, possono valutare la possibilità di intraprendere un’azione di risarcimento nei confronti della banca.

La storia di una decina di parti costituitesi nella causa civile intentata contro l’istituto di credito, ha inizio parecchi anni fa. Sul finire degli anni Novanta, le parti accendono mutui per investimenti. Più tardi iniziano i problemi.  Con l’applicazione di tassi d’interesse molto elevati. La difesa li definisce del tutto fuori controllo. Il primo round si conclude davanti al giudice del tribunale civile di Latina (sede distaccata di Terracina): Antonio Perinelli.

Una banca che nega l’evidenza

Grazie a una importante e voluminosa perizia tecnica eseguita da un consulente nominato dal tribunale, si è risolto il caso. La relazione, di fatto, condivideva le teorie della difesa dei clienti della banca. I tassi applicati erano considerati sballati: si proponeva un riconteggio nei limiti individuati dal consulente. Il giudice condanna l’istituto di credito in sede civile, dichiarando inefficaci gli atti esecutivi a fini espropriativi e inviando gli atti in Procura per un’eventuale indagine sulla condotta della banca.

Incassata la prima sconfitta, l’istituto di credito propone l’Appello chiedendo, la riforma della pronuncia di primo grado. Nel corso del procedimento, la banca sostiene di non aver mai applicato tassi usurari, ma semplici interessi moratori, chiedendo, così, la revisione dei conteggi e della perizia precedente. Ma, al termine del dibattito, i giudici della seconda sezione civile di Corte d’Appello si sono allineati alla pronuncia del tribunale di Terracina confermandone l’orientamento.

Gli interessi usurari non vanno tollerati

Ancora una volta assistiamo al comportamento illegale da parte di una banca. Che non ammette la propria colpevolezza e prova in tutti i modi di farla franca. Ma fortunatamente non ci riesce e subisce una sentenza di primo grado.

Di condotte non lecite da parte dei dipendenti di banca ne abbiamo trattato anche in un articolo riguardante la truffa di 2 milioni di euro a danni di un pensionato.


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