banche venete new concept advisory

Proposte deludenti per i risparmiatori.

Risarcimenti bassissimi nei confronti dei risparmiatori delle banche venete. Persone che hanno visto il loro patrimonio diventare quasi nullo a causa della crisi bancaria veneta. Cifre che vanno dal 10 al 25% del valore originale delle azioni possedute. Misure legali necessarie per far valere i propri diritti.

I risarcimenti in percentuale

Proposte deludenti e offensive nei confronti dei risparmiatori, quelle avanzate dalle banche venete. In relazione ai risarcimenti dei risparmiatori che hanno subito una perdita del loro patrimonio dovuta alla crisi degli istituti Veneto Banca e Popolare Vicenza.

La proposta prevede risarcimenti dal 10 al 25% del prezzo di sottoscrizione. Una percentuale del tutto insufficiente per compensare i danni dei correntisti. Per esempio, pensiamo a un pensionato che ha investito i suoi risparmi per una somma di 10.000 euro. In questo modo, si vedrebbe restituire appena 1.000 Euro o, nella migliore delle ipotesi, 2.500 Euro.

Un’ipotesi del tutto fuori luogo, che, se rimarrà invariata, non lascerà altra strada ai cittadini se non quella per via legale. Un’altra grave preoccupazione deriva, inoltre, dal numero degli azionisti stimati dagli istituti: si parla infatti di 100.000 azionisti. In realtà gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza coinvolti sono 118.000, per Veneto Banca 87.000.

Un totale di 205.000 che, anche sottraendo gli azionisti istituzionali e i grandi azionisti, è una cifra ben lontana da quella apparsa nelle stime.

L’ingiustizia

Infine, casi profondamente diversi sono trattati in maniera uguale nella conciliazione, richiedendo ai vecchi azionisti la rinuncia a far valere i propri diritti lesi. Da quanto rivelato dalle banche venete, infatti, l’azionista speculatore che ha investito ad esempio solo una minima parte dei propri risparmi in azioni, verrebbe trattato come chi ha investito tutto il suo patrimonio. Il protocollo di conciliazione deve proporre soluzioni eque, giuste e responsabili e non andare ad accentuare le ingiustizie verso i propri clienti.

Per difendere i risparmiatori è necessario ricorrere a specifiche azioni legali. Forse fattibile anche una class action sulla base della sanzione dell’Antitrust alle banche per l’erogazione di mutui subordinati all’acquisto di azioni.

Bisogna far valere i propri diritti

Ancora una volta si assiste ad un atteggiamento arrogante attuato dagli istituti bancari. Che si permettono di danneggiare i propri clienti per i loro interessi. Ma bisogna combattere queste ingiustizie.

La soluzione migliore è affidarsi a chi di questa materia è esperto, avendo già vinto diverse battaglie contro le banche e avendo garantito il rimborso ai clienti.


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