Leasing New Concept Advisory

39 indagati per illeciti

La procura di Bergamo ha concluso le indagini su alcuni dirigenti di Ubi Banca, tra cui Victor Massiah e Giovanni Bazoli. Tra i vari reati contestati, anche truffe su leasing.

Una maxitruffa ai danni dei correntisti

La Procura di Bergamo ha chiuso le indagini su 28 persone, tra amministratori e dirigenti, del gruppo Ubi Banca. Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Tra gli indagati l’amministratore delegato Victor Massiah e il presidente del consiglio di sorveglianza Andrea Moltrasio.

L’avviso è stato notificato anche ad altre 11 persone, esterne al gruppo bancario, a vario titolo in relazione alla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Tra coloro che hanno ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini, risulta anche Giovanni Bazoli, nelle sue vesti di presidente del gruppo di azionisti Ubi. Azionisti che sono riuniti nell’Associazione Banca Lombarda e Piemontese (Ablp).

I reati contestati ai 39 indagati sono, a vario titolo: ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, illecita influenza sull’assemblea in relazione alla capogruppo Ubi Banca, truffa, inosservanza delle obbligazioni da parte di esponenti bancari, conflitto d’interesse e illeciti tributari (dichiarazione fraudolenta, emissione di fatture soggettivamente inesistenti e sottrazione all’accertamento o al pagamento di accise) in relazione a vicende riguardanti la controllata Ubi leasing.

Contestati anche illeciti formali previsti dalla normativa antiriciclaggio e dalla normativa sul trattamento dei dati personali.

I coinvolgimenti nel dettaglio

I reati che coinvolgono Bazoli si riferiscono all’ipotesi che l’associazione del presidente onorario di Intesa Sanpaolo abbia pilotato le nomine dei vertici dell’istituto bancario lombardo in accordo con gli Amici di Ubi di Emilio Zanetti. I due gruppi di azionisti avrebbero messo in campo un sistema di regole per predeterminare i vertici della ex popolare. In pratica il professore bresciano, che compirà 84 anni a dicembre, pilotava in segreto le nomine dei vertici del gruppo bancario di cui era azionista. E del quale è stato anche consigliere, fino a quando la normativa sui doppi incarichi lo ha costretto alle dimissioni.

Posizioni di rilievo, nell’istituto, sono state ricoperte anche dalla figlia di Bazoli, Francesca e dal genero Gregorio Gitti, avvocato d’affari. Esemplare, in questo senso, l’assemblea dei soci di Ubi del 2013. Secondo gli inquirenti l’assemblea ha visto il coinvolgimento della Compagnia delle Opere di Bergamo e del Consorzio Fidi Imprese Artigiane di Bergamo. Al suo interno, sono state raccolte deleghe a favore della lista di candidati al vertice dell’istituto sostenuta dalle due associazioni.

Più complesso il filone Ubi leasing. La magistratura ipotizza gravi irregolarità nella compravendita di beni di lusso che venivano ceduti in leasing a persone fisiche e società. Infatti, di fronte alle prime difficoltà di pagamento delle rate, venivano sottratti i beni a coloro che avevano sottoscritto il contratto.

Comportamento illegale che mette a rischio i risparmi dei cittadini, come spesso accade in Italia negli ultimi anni.

I truffatori non devono mai averla vinta

Ancora una volta si assiste a un comportamento illecito da parte di personalità di spicco all’interno di ambienti finanziari. Che non si fanno scrupoli a truffare i propri clienti, con raggiri atti a rubare i loro soldi. Ma bisogna combattere l’illegalità.

L’unica vera arma nelle mani dei cittadini è la volontà di tutelarsi. L’unico modo per farlo è quello di affidarsi agli esperti in materia, che già hanno vinto battaglie contro le banche.

Ricordatevi sempre di mettervi in mani sicure.


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